Lavorare con droghe e addiction prima / durante / dopo l’esperienza pandemica

L’evento pandemico ‘Covid -19’ con le connesse limitazioni da lockdown e distanziamento sociale ha rappresentato un’esperienza profonda ed inattesa che ha rimescolato tutte le carte del vivere.
Nella fase acuta dell’emergenza ogni ordinaria attività ed ogni relazione è stata completamente ridefinita senza la possibilità di disporre di alcun tempo preparatorio per accompagnare quel che stava accadendo.

I servizi educativi o socio-sanitari e gli operatori attivi a favore dei soggetti fragili, in condizione di vulnerabilità o con bisogni di cura hanno visto una radicale mutazione delle prassi operative, delle metodiche di intervento e delle stesse forme di espressione del disagio.
Relativamente alle dipendenze e alle condotte di addiction, con e senza sostanze, le modificazioni sono state marcatamente presenti, ma ancora da comprendersi appieno nella loro profondità.

Già da tempo investito da una rapida e disorganica trasformazione, il mondo delle droghe e delle addittività richiede ora che si ‘faccia il punto’ per riuscire a prefigurare gli scenari prossimi venturi che richiederanno inevitabilmente agli operatori delle diverse aree disciplinari nuove competenze.
Con il presente percorso formativo si intendono fissare alcune coordinate essenziali nel lavoro clinico e socio-educativo rivolto alle persone con disturbo da uso di sostanze o addiction comportamentali.

La fissazione di tali quadri di riferimento è finalizzata a costituire una sorta di ‘bussola’ per poter individuare quali fratture si sono determinate nel corso dell’isolamento sociale e quali nuovi fenomeni si sono manifestati.
Le correlazione tra gli scenari di ‘quel che era’, ‘quel che è stato’ e ‘quel che (forse) sarà’ aprirà alle domande sugli strumenti che gli operatori dispongono per cogliere, comprendere e intervenire con le ‘vecchie’ e nuove forme delle dipendenze e dell’addiction.