Nell’arco di poche settimane, tra giugno e luglio 2022, sono state pubblicamente presentate Relazioni Ufficiali internazionali e nazionali sulla diffusione delle sostanze stupefacenti, sulle azioni di contrasto, sui servizi di cura e sulle prospettive di diffusione dei fenomeni di consumo.

Da queste Relazioni derivano le scelte sanitarie, preventive, educative, sociali e penali che caratterizzano le politiche statutali.

La Relazione Annuale 2022 della Direzione Centrale Servizi Antidroga del Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero agli Interni (che dà conto di tutte le operazioni antidroga effettuate in Italia dalle Forze dell’Ordine), ha sottolineato la “straordinaria resilienza” del mercato degli stupefacenti rispetto alla crisi introdotta dalle restrizioni Covid, dovendosi  registrare nel 2021 una «forte e crescente ripresa delle importazioni di stupefacente nei luoghi di stoccaggio e, soprattutto, verso i Paesi di destinazione finale con un record nei sequestri di cocaina, che, dopo l’exploit del 2020, in cui i volumi erano arrivati a 13,6 tonnellate, raggiungono la quota di 20,07 tonnellate, traguardo assoluto senza precedenti nel passato», dato che sembra prospettare un fattore consolidato.

Ancora, si legge:

«Si segnala, nell’ultima rilevazione, il sensibile incremento della percentuale dei sequestri di eroina cresciuti del 182,35% dal 2020 al 2021».

Concludendo che:

«Sussistono, infatti, tutte le condizioni per lo sviluppo di una nuova forma di imprenditoria delinquenziale “fai da te”, che permette di avviare redditizie attività di spaccio, utilizzando le potenzialità offerte dal web, in termini di facilità di accesso e di “anonimato”, e dal cosiddetto e-commerce».

La Relazione Annuale 2022 al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del Dipartimento Politiche Antidroga afferente direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha da parte sua registrato un aumento nel consumo di cannabinoidi sintetici nella popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni passato dal 2 % nel 2020 al 4,1% nel 2021 ed un ulteriore importante utilizzo di cocaina che sale dal  1,5% al 2,3% tra i giovani studenti.

Questi dati nazionali sono conformi a quanto esposto nella Relazione Europea sulla droga 2022: tendenze e sviluppi presentata a Lisbona il 14 giugno scorso – di cui abbiamo già parlato, leggi qui –, che descrive una situazione allarmante nella quale vi è un’intensificazione della produzione di droghe sintetiche e un aumento vertiginoso nel consumo di cocaina.

Il direttore dell’EMCDDA Alexis Goosdeel aveva al proposito precisato:

«Il messaggio della presente relazione può essere riassunto in tre parole: Everywhere, Everything, Everyone. Le droghe tradizionali non sono mai state così accessibili e continuano a emergere nuove sostanze potenti. Oggi i confini tra sostanze lecite e illecite si confondono».

Lo stesso Rapporto Mondiale sulla Droga 2022 dello United Nation Office of Drugs and Crime ha confermato il sensibilissimo aumento nella coltivazione e nel traffico di cocaina, nonché l’esponenziale crescita nella produzione e commercializzazione delle Nuove Sostanze Psicoattive, individuando nella popolazione giovanile a livello planetario il “target” privilegiato per l’offerta delle sostanze stupefacenti e riconoscendo necessarie nelle Agende dei Governi le decisioni condivise in tema di politiche di prevenzione, cura e contrasto alle droghe illegali per la tutela della salute delle popolazioni.

Dove sta tutto ciò nei programmi, negli impegni e nei confronti delle forze politiche italiane in vista delle prossime elezioni del 25 settembre 2022 e delle conseguenti prospettive di Governo?

Ce la si cava facendo finta di nulla o con qualche ora di ginnastica in più per i ragazzi?

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