Il Rapporto “Ecomafia 2020”, realizzato dall’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, riporta un quadro alquanto preoccupante a proposito di illegalità ambientali e del ruolo che le organizzazioni criminali ricoprono oggi nel nostro Paese.

I dati del Rapporto, aggiornati al 16 ottobre 2020, lasciano pochi margini di incertezza e confermano che il virus dell’ecomafia non si arresta né conosce crisi: l’illegalità ambientale, ad esempio, è cresciuta nel 2019 alla media di 4 ogni ora, attestandosi a 34.648 reati accertati.

L’incremento rispetto al 2018 è del 23,1%.

La “saldatura” tra attività ecocriminali, corruttive, di infiltrazione in gare di appalti pubblici e di condizionamento delle amministrazioni locali genera quello che Legambiente considera il business potenziale dell’ecomafia.

Dal 1995 al 2019, il volume del business potenziale dell’ecomafia ha raggiunto i 419,2 miliardi di euro, dei quali più di 222 (pari al 53%) sono il frutto delle attività illecite.

A “spartirsi la torta”, insieme ad imprenditori, funzionari ed amministratori pubblici collusi, sono stati 371 clan (3 in più rispetto al 2018), attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.

Il ciclo dei rifiuti resta, anche nel 2019, il settore maggiormente interessato dai fenomeni più gravi di criminalità ambientale.

Se nel 2018 i reati constetsati erano 7.984 reati contestati, nel 2019 si è raggiunta la quota di 9.527: un incremento superiore al 19%.

Nemmeno l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha rallentato i trafficanti di rifiuti che, approfittando di emergenze, inefficienze, disattenzioni e superficialità, hanno trovato nuovi spazi di manovra, fruendo a pieno dei regimi in deroga per la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti (necessari, questi, per ovviare ai disagi del lockdown).

___________

Per una disamina approfondita di tutte le aree tematiche, degli approfondimenti e degli interventi oggetto del Rapporto “Ecomafia 2020” di Legambiente si rimanda ad esso.

Per una sintesi dei contenuti del Rapporto, clicca qui.

Per approfondimenti sulle attività della criminalità ambientale in Italia, clicca qui.