(Foto di Victoria Model da Pixabay)

 

Tramite un sondaggio online distribuito in sette paesi (Inghilterra, Polonia, Svizzera, Italia, Spagna, Danimarca e Svezia) è stata effettuata una ricerca in tema di dipendenza da gioco d’azzardo, gioco online e comportamenti in rete nelle minoranze sessuali (N. Broman, F. Prever, E. di Giacomo, S. Jiménez-Murcia, A. Szczegielniak, H. Hansson, A. Håkansson, Gambling, Gaming, and Internet Behavior in a Sexual Minority Perspective. A Cross-Sectional Study in Seven European Countries, in Frontiers in Psychology, 11 aprile 2022, pp. 1 ss.).

L’obiettivo di questo studio era quello di indagare il fenomeno verificando la presenza di eventuali influenze derivanti dall’orientamento sessuale dei soggetti coinvolti: tra le minoranze sessuali, infatti, potrebbero essere presenti alcune caratteristiche individuali che svolgono un ruolo determinante per lo sviluppo di comportamenti di dipendenza, come l’isolamento sociale e la presenza di altri problemi psichiatrici o psicologici.

Si tratta di uno dei primi studi che indaga la dipendenza comportamentale del gioco d’azzardo, del gioco e del comportamento problematico su Internet e come tale dipendenza si presenta in gruppi con diverso orientamento sessuale a livello europeo.

L’indagine è stata concepita come un sondaggio web ed è stata condotta tra agosto 2017 e giugno 2018. Le variabili sociodemografiche considerate sono state l’età, l’occupazione, l’orientamento sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale e altro) e il genere (maschio, femmina, transgender).

Sono state raccolte 10.983 risposte complete e il 7,1% dei partecipanti apparteneva ad una minoranza sessuale.

Al momento, da questo studio, non emergono variabili significative: il gioco d’azzardo, il gioco ed il comportamento problematico su Internet non differiscono tra gli uomini appartenenti a minoranze eterosessuali e sessuali, anche se gli stessi autori osservano quanto sia necessario promuovere ulteriori ricerche che tengano conto, tra l’altro, delle minoranze sessuali femminili, al fine di indagare su una possibile correlazione tra dipendenze comportamentali e comorbidità psichiatrica.

Gli studi futuri dovranno, dunque, continuare ad affrontare il modo in cui un comportamento online potenzialmente problematico può differire tra gruppi con identificazioni sessuali o di genere distinte.

 

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