La Sezione Famiglia del Tribunale di Milano, nell’ambito d’un conflitto tra madre e padre rispetto alla possibile vaccinazione contro il Covid-19 della figlia, ha deciso di obbligare la minore a vaccinarsi.

Il Tribunale ha ritenuto di non aderire alla manifestazione di volontà espressa dalla giovane, in quanto vi ha rilevato una «stretta correlazione con la volontà della madre, contraria alla vaccinazione con posizioni aprioristiche che trascurano del tutto gli approdi della scienza internazionale».

I giudici, infatti, dopo aver provveduto all’audizione del minore per determinare quale fosse il suo interesse e raccoglierne opinioni e bisogni, hanno deciso di non conformarsi alle indicazioni della giovane, ritenendo che fosse suo interesse superiore ricevere la vaccinazione contro il Covid-19.

In particolare, seguendo le argomentazioni espresse nel provvedimento, si è reputato come la minore non avesse ricevuto un’informazione adeguata e completa e che, pertanto, la stessa non fosse in grado di esprimere un valido dissenso sufficientemente informato alla luce delle «evidenze scientifiche» – del tutto trascurate della madre della giovane – «che hanno accertato l’assoluta efficacia e la sicurezza della vaccinazione».

Secondo quanto riportato in sentenza, «le decisioni in campo medico sono in alcuni casi troppo delicate e complesse, oltre che di estrema rilevanza, per poter essere valutate» da una quattordicenne, soprattutto quando, come nel caso di specie, «le informazioni sono state veicolate in modo non chiaro e certamente non completo, oltre che già orientate da una decisione aprioristica assunta dalla madre».

A tal proposito, occorre precisare come la questione vaccinale, ad esempio, non sia una questione meramente giuridica, ma sia, in realtà, qualche cosa di più complesso che abbraccia anche aspetti socio-sanitari. Di conseguenza, in casi come questi – ma non solo – i giudici possono avvalersi dell’ausilio tecnico-scientifico fornito dai propri consulenti (CTU/periti) che sono chiamati a svolgere valutazioni clinico-forensi appropriate per assumere provvedimenti adeguati.

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