(Image by 愚木混株 Cdd20 from Pixabay)
Alcune ricerche scientifiche hanno rilevato come spesso, il benessere degli adolescenti dipenda fortemente dall’utilizzo dei media. Possiamo dire che i giovani siano consapevoli dei rischi connessi all’utilizzo del web?
In realtà, dalla ricerca di Generazioni Connesse in collaborazione con Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA, in occasione del Safer Internet Day 2023, è emerso che gli adolescenti nel 2022 hanno speso meno tempo online e hanno acquisito più consapevolezza rispetto all’utilizzo dei social networks.
Invero, si è verificata una diminuzione di coloro che affermano di essere connessi oltre 5 ore al giorno: oggi sono il 47%, contro il 54% rilevato nel 2022 e addirittura il 77% del 2021. Ciononostante, rimangono lontane le percentuali rilevate pre-pandemia nel febbraio 2020, quando gli “iperconnessi” si fermavano alle soglie del 30% del campione.
Oltre a questo, nella ricerca del 2022, è stato rilevata anche una maggiore consapevolezza dei giovani e un vero e proprio mutamento nel comportamento adottato sui social network: oggi i giovani non utilizzano più il social solo per svago o per interagire tra loro ma anche per reperire informazioni e notizie di attualità. La parte di intrattenimento risulta, tuttavia, prevalente: 2 adolescenti su 3 ne fanno uso per socializzare tra loro, 1 su 2 per seguire content creator ed influencer.
Ciononostante, i rischi di un utilizzo improprio dei social networks e in generale del mondo virtuale permangono e soprattutto mutano con il passare del tempo.
In particolare, si è fatta strada la c.d. “dittatura dell’algoritmo”, un fenomeno per il quale le nuove tecnologie di comunicazione, in primis i social media, condizionerebbero le relazioni e i comportamenti collettivi. Scienziati, studiosi, hanno rilevato come gli attuali enormi flussi di informazione siano ormai sottratti a una iniziale selezione naturale e siano oggi invece strutturati sempre più dalle tecnologie di comunicazione digitale.
Purtroppo, la ricerca di Generazioni Connesse ha rilevato come oltre 8 adolescenti su 10 accettino senza particolari indugi che la propria conoscenza venga influenzata dalle piattaforme digitali. Si è parlato, a tal riguardo, di “bolla digitale”.
Ciò può essere collegato ad un problema di disinformazione dei giovani: invero, il 48% degli intervistati ha ammesso di non conoscere il funzionamento degli algoritmi utilizzati dalle piattaforme su cui navigano.
Di conseguenza, è evidente che sono oggi gli algoritmi a “pensare” al posto dell’utente, senza che questo se ne accorga.
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