Nel 2020, anno della pandemia da Covid-19, 1.260 bambine e 1.117 bambini hanno subito violenze in famiglia che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

Lo afferma il decimo Dossier indifesa di Terre des Hommes, presentato il 6 ottobre 2021 e realizzato con i dati del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale.

In generale, rispetto al 2019, le denunce di maltrattamenti contro famigliari e conviventi sono aumentate del 13%. E c’è un netto divario di genere: il 65% delle vittime sono di sesso femminile.

«Per milioni di bambine e di ragazze la pandemia ha avuto effetti tragici che continueranno a farsi sentire per molti anni a venire», ha dichiarato Donatella Vergari, presidente della ong.

«Nel nostro Paese, infatti, il Covid 19 ha avuto pesanti conseguenze sulla vita delle più giovani e sulle loro opportunità per il futuro».

L’incremento è, però, in tendenza con i numeri dell’ultimo decennio: dal 2010 al 2020 si è infatti registrato un + 137%Nonostante un leggero calo generale delle vittime – da 5.939 a 5.789 (-3%) – durante il 2020, non è stato così per tutti i reati: quelli telematici – come detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando – sono cresciuti fino al 14%, con un 525% di minori coinvolti in più in 10 anni.

Inoltre, la pandemia ha reso più complicata l’intercettazione di altri crimini come quelli di abuso di mezzi di correzione o disciplina (-36%), prostituzione minorile (-34%), atti sessuali con minorenni di anni 14 (-21%), corruzione di minorenne (-16%) e violenza sessuale (-13%)

Dal punto di vista geografico, invece, la Lombardia è la prima regione d’Italia per numero di minori vittime di reato (963 nel 2020), con 367 vittime di maltrattamenti e 108 di abusi sessuali.

Seguono Emilia-Romagna (705 vittime), Sicilia (672), Lazio (464), Veneto (443), Toscana (392), Piemonte (364) e Campania (360), che insieme al Piemonte ha il maggior numero di omicidi volontari (3 vittime).

La maggior parte delle vittime sono bambine (65%). L‘89% di loro – circa 488 – sono state vittime di violenzaviolenza sessuale aggravata, il 53% delle quali tra le mura domestiche.

La disparità di genere è rafforzata anche dal quadro internazionale del Dossier: con il lockdown, sono state tra gli 11 e i 20 milioni le bambine e ragazze a lasciare gli studi.

Nei prossimi 10 anni – si stima – il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni. Se prima del Covid-19 sarebbero stati sufficienti 99 anni per raggiungere la parità di genere nei Paesi più problematici, oggi ne occorrono ancora 135: la pandemia ha vanificato gli sforzi di un ventennio.

Il Dossier ha, però, presentato anche esempi di buone pratiche e sperimentazioni che fanno sperare per un lento ma significativo cambiamento.

Per esempio, l’attivista afghana Maria Khoshy, Ambassador della Campagna internazionale “Destination Unknown” di Terre des Hommes, ha dato voce al dramma delle donne del suo Paese e alla sua generazione che stanno provando ad affrontare le sfide poste dai diritti umani e dei bambini, dalle questioni di genere e dal cambiamento climatico.

Il tempo che stiamo vivendo – ha affermato la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti – ci consegna innumerevoli ferite da sanare. Ci consegna anche un’opportunità inedita da cogliere per garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutte le bambine, le ragazze e le donne che verranno.

Dietro i dati preoccupanti che emergono dal Dossier di Terres de Hommes vi sono volti e storie di bambine che chiedono a tutti un rinnovato impegno e confermano che, oggi ancor più di ieri, è il tempo di scelte coraggiose perché ciascuna abbia la possibilità vera di crescere e costruire un futuro all’altezza dei suoi sogni.

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