Dilaga in Italia il fenomeno della sparizione dei minori: da gennaio a giugno 2021, soltanto nel nostro Paese, si sono perse le tracce di 336 tra bambine/i e ragazze/i.

Una media di quasi 2 sparizioni al giorno.

Un numero impressionante, contenuto nell’ultimo rapporto redatto dal Commissario straordinario del governo per le persone scomparse, il Prefetto Silvana Riccio, che prende in esame il primo semestre dell’anno.

La cifra colpisce ancora di più se si pensa che riguarda solamente i cittadini italiani.

Se nel conto si includono gli stranieri, infatti, si arriva a 2.649 casi, quasi tutti legati, però, agli spostamenti verso altri Paesi di migranti e minori non accompagnati che entrano in Italia.

Il 90% dei casi riguarda la sparizione di minori, che, secondo quanto riferisce il “Corriere della Sera”, che pubblica i dati contenuti nel dossier, li classifica come “allontanamento volontario”.

Poi ci sono le fughe dalle case-famiglia, gli allontanamenti dettati da disturbi psichici e le sottrazioni da parte di uno dei due genitori o di congiunti.

Soltanto in 2 casi si ipotizza che i giovani siano stati vittime di reato, anche se non si possono escludere, in generale, legami tra le sparizioni di minori e i traffici illeciti, come la prostituzione minorile ed il commercio di organi.

Tra gli elementi più significativi che emergono dalla relazione, spiega il Prefetto Riccio nella prefazione al report, l’aumento dei casi di scomparsa rispetto ai due anni precedenti va considerato – per certi versi – fisiologico, tenuto conto, per il 2020, che le limitazioni agli spostamenti imposte durante il lockdown hanno impattato anche sul numero degli scomparsi.

A dirlo sono i numeri: 7.947 le denunce nei primi sei mesi di quest’anno, contro le 5.004 dello stesso periodo del 2020 e le 7.026 degli stessi mesi del 2019.

Più della metà di questi 7.947 risultano ancora dispersi. Di questi, 694 sono cittadini italiani. Tra loro ci sono anche quei 336 minori che a tutt’oggi risultano scomparsi nel nulla.

Sempre a parere del Prefetto, la prevenzione è assolutamente necessaria: sono allo studio, infatti, «alcune iniziative» che devono essere intraprese al più presto, unitamente all’affinamento «delle tecniche di ricerca».

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