La sfida senza precedenti posta dalla pandemia da Covid-19 non è stata sufficiente ad impedire a 18 stati, lo scorso anno, di eseguire condanne a morte.

Il Rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nel 2020, sebbene mostri una tendenza globale verso la diminuzione dell’uso della pena capitale, evidenzia come alcuni stati abbiano eguagliato se non addirittura aumentato il numero delle esecuzioni, mostrando un chiaro disprezzo per la vita umana proprio mentre l’attenzione del mondo era concentrata sulla protezione delle persone da un virus mortale.

Tra gli stati che hanno messo a morte il maggior numero di persone figurano l’Egitto, che ha triplicato le esecuzioni rispetto al 2019, e la Cina che in almeno un caso ha applicato la pena di morte per reati relativi alle misure di prevenzione della pandemia.

Negli Usa, l’amministrazione Trump ha ripristinato le esecuzioni federali dopo 17 anni mettendo a morte 10 condannati in meno di sei mesi.

IndiaOmanQatar e Taiwan hanno a loro volta eseguito condanne a morte.

“Mentre il mondo cercava il modo di proteggere le vite umane dalla pandemia, alcuni governi hanno mostrato una sconcertante ostinazione nel ricorrere alla pena capitale e ad eseguire condanne a morte”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

La pena di morte è una punizione abominevole e portare a termine esecuzioni nel mezzo di una pandemia ne ha ulteriormente evidenziato la crudeltà.

“Contrastare la pena di morte è già difficile quando le cose vanno bene, ma la pandemia ha fatto sì che molti prigionieri nei bracci della morte non abbiano potuto incontrare di persona i loro legali e che molti che hanno cercato di fornire aiuto si sono dovuti esporre a gravi, e del tutto evitabili, rischi per la loro salute. L’uso della pena di morte in circostanze del genere è un attacco particolarmente grave ai diritti umani”, ha aggiunto Callamard.

Le limitazioni introdotte a causa della pandemia da Covid-19, infatti, hanno avuto gravi conseguenze sull’accesso all’assistenza legale e per il diritto a un processo equo in vari paesi, tra cui gli Usa, dove gli avvocati difensori hanno dichiarato di non aver potuto svolgere attività di indagine cruciali o incontrare i loro clienti di persona.

Secondo dati aggiornati ad aprile del 2021, 144 stati hanno abolito la pena di morte nelle leggi o nella prassi, 108 dei quali per tutti i reati: questa tendenza deve proseguire.

Il mondo è più vicino a consegnare ai libri di storia questa punizione crudele, inumana e degradante.

 

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