In base agli artt. 2 d.lgs. 142/2015 e 2 l. 47/2017, l’espressione “minore non accompagnato” indica lo straniero (cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea e apolide), di età inferiore ai diciotto, che si trova, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale privo di assistenza e rappresentanza legale.

I minori stranieri non accompagnati (MSNA) arrivati in Italia sono migliaia, tanto che nel alla fine di settembre 2021 i “presenti e censiti” nel nostro Paese sono risultati essere 9661, il 62% in più del 2020.

Si tratta di 9.385 ragazzi e bambini (97%) e 276 ragazze e bambine (3%), in prevalenza bangladesi, tunisini, egiziani, albanesi, pakistani, ivoriani, guineani, somali, eritrei e afghani.

Questi minori necessitano di tutele speciali. Per questo motivo, il nostro ordinamento giuridico, con la l. n. 47/2017, stabilisce principalmente il divieto di respingimento e di espulsione.

Lo Stato non può in nessun caso respingere alla frontiera i minori stranieri non accompagnati. Può però procedere alla loro espulsione per motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello stato, ma solo se tale espulsione non comporta il rischio di danni gravi per il minore.

Inoltre, ai MSNA viene garantita la possibilità di accedere a diversi servizi territoriali di accoglienza, principalmente attraverso 2 fondi statali:

– il fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo;

– il fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

Entrambi i fondi sostengono le amministrazioni comunali nelle spese che sono chiamate ad affrontare per l’accoglienza dei minori.

Quella dei MSNA è una condizione complessa e di particolare delicatezza. Si tratta di minorenni che spesso hanno alle spalle situazioni tragiche e che sono chiamati ad affrontare molti ostacoli nel paese di destinazione.

Da un lato, affrontano la difficoltà di trovarsi in un paese straniero e di integrarsi in esso.

Dall’altro lato, devono proseguire, senza l’aiuto di una rete familiare, il proprio percorso di crescita e di sviluppo.

Per tale motivo, Intersos e Unhcr hanno promosso il progetto “Pagella in tasca” che prevede l’ingresso in Italia, con un visto per motivi di studio, di 35 minori attualmente rifugiati in Niger.

I minori potranno, quindi, usufruire di un canale di ingresso regolare e sicuro nel nostro Paese, dove potranno continuare a studiare, senza dover affrontare il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo organizzato dai trafficanti.

______________

Per maggiori informazioni sul progetto “Pagella in TascaCLICCA QUI.

Per informazioni sui nostri Corsi di Alta formazione e di aggiornamento professionale di prossimo avvio CLICCA QUI e resta aggiornato sulle nostre pagine social.