Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato martedì 29 marzo il decreto di Riforma scolastica dell’istruzione secondaria obbligatoria (ESO) per tutti i giovani di età compresa tra i 12 ei 16 anni, in vigore dal prossimo settembre per le classi prime e terze e dal 2023 per le classi seconde e quarte.

La nuova legislazione educativa, oltre a dare priorità all’apprendimento applicato, ha introdotto profonde trasformazioni nei contenuti didattici: ad esempio lo studio cronologico della storia è stato eliminato a favore dell’analisi longitudinale per blocchi tematici quali “disuguaglianza sociale e lotta per il potere”, “emarginazione, segregazione, controllo e sottomissione nella storia dell’umanità”, “famiglia, ceppo e casta”, “il ruolo della religione nell’organizzazione sociale”.

In una prospettiva di Educazione alla Cittadinanza, sono state inoltre introdotte questioni sociali per nulla convenzionali, quali “ecofemminismo”, “etica della cura” e “diritti LGBTQ+”.

Per etica della cura si intende in primo luogo la qualità della relazione che si instaura tra un soggetto vulnerabile (bambini, malati, anziani, disabili) e chi, professionalmente o per vincolo affettivo o per altra ragione, si prende cura di lui. La vulnerabilità non è però vista come una “carenza”, ma come una manifestazione presente in ogni essere umano e in ogni epoca della vita.

L’ecofemminismo è la ricerca dei funzionamenti sociali che determinano disuguaglianze in ragione del fatto che c’è chi si attribuisce un rango superiore rispetto agli altri: disuguaglianze di genere (uomo – donna), di razza, di specie (uomini – animali), ma anche di ambiente (il dominio predatorio sulla natura) e via dicendo.

I diritti LGBTQ+ sono evidentemente quelli delle molteplici diversità sessuali: Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer e di tutte le ulteriori varietà possibili (acronimo IAPK: Intersessuali, Asessuali, Pansessuali e Kink).

Al di là delle numerose polemiche che tale riorganizzazione scolastica sta provocando, vi sono molteplici nuovi fenomeni sociali che stanno prendendo rapidamente forma e che richiedono inediti strumenti di osservazione e di comprensione.

Ciò coinvolge direttamente le giovani generazioni, ma anche e in primo luogo chi opera con le persone svolgendo attività di cura o di sostegno educativo o di assistenza legale o qualsiasi altra funzione nella quale è necessario saper comprendere i nuovi bisogni che si esprimono con nuovi linguaggi e nuove manifestazioni.

In questa prospettiva, venerdì 20 maggio prenderà il via il Laboratorio formativo transdisciplinare sugli intrecci tra le pratiche educative, il discorso clinico e la norma giuridica: Lessici della cura e parole della legge: essere operatori tra un linguaggio e l’altro.

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